11 Settembre 2023

Cibi con emulsionanti potrebbero aumentare il rischio cuore

11, settembre 2023 – Un elevato consumo di diversi emulsionanti (parte del gruppo di additivi alimentari “numeri E”), ampiamente utilizzati negli alimenti lavorati industrialmente, potrebbe aumentare il rischio di malattie cardiovascolari (CVD). È quanto suggerisce uno studio pubblicato su The British Medical Journal, condotto da Bernard Srour della Université Sorbonne Paris, con importanti implicazioni di salute pubblica, dato l’ampio utilizzo degli emulsionanti nei cibi industriali. Gli emulsionanti – mono- e digliceridi degli acidi grassi, amidi modificati, lecitine, carragenina (derivata da alghe rosse; utilizzata per addensare gli alimenti), fosfati, gomme e pectine – vengono spesso aggiunti a cibi confezionati come pasticceria, torte, gelato, dessert, cioccolato, pane, margarina e pasti pronti, per migliorarne aspetto, sapore, consistenza e durata di conservazione. Alcune ricerche recenti suggeriscono che gli emulsionanti possano alterare i batteri intestinali e aumentare l’infiammazione, portando a una potenziale maggiore suscettibilità a problemi cardiovascolari. I ricercatori d’oltralpe hanno cercato di valutare le associazioni tra l’esposizione agli emulsionanti e il rischio di malattie cardiovascolari, comprese le malattie coronariche e cerebrovascolari, che colpiscono la circolazione sanguigna e i vasi sanguigni di cuore e cervello. I loro risultati si basano su 95.442 adulti francesi (età media 43 anni). I partecipanti hanno compilato almeno tre (fino a 21) registrazioni dietetiche online. Ogni alimento e bevanda consumati in base alla marca è stato abbinato a tre basi di dati per identificare la presenza e la dose di additivi alimentari. Gli esperti hanno anche effettuato test di laboratorio per fornire dati quantitativi e registrato tutti gli eventi cardiovascolari verificatisi. Dopo un tempo medio di 7 anni, un maggiore consumo totale di cellulose (E460-E468), cellulosa (E460) e carbossimetilcellulosa (E466) è risultato legato a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari; un maggior consumo di mono e digliceridi degli acidi grassi (E471 ed E472) a un aumento del rischio di tutti gli eventi studiati; correlati a maggior rischio anche E472b e E472c, come pure un elevato consumo di fosfato trisodico (E339). I risultati potrebbero “contribuire a una rivalutazione delle normative sull’uso degli additivi alimentari nell’industria alimentare per proteggere i consumatori”, sottolineano i ricercatori.