17 Gennaio 2023

Con nitriti usati come conservanti sale rischio di diabete

17 gennaio 2023 – I nitriti presenti nei cibi, specie quelli confezionati e gli insaccati dove i nitriti sono usati come conservanti, aumentano il rischio di diabete fin del 53%. Lo rivela un ampio studio svolto da esperti di Inserm, INRAE, Université Sorbonne Paris Nord, Université Paris Cité e Cnam e pubblicato sulla rivista Plos Medicine. Più di 15.000 prodotti confezionati presenti sul mercato contengono attualmente nitriti e/o nitrati. Spesso utilizzati per garantire una migliore conservazione delle carni molto lavorate (prosciutti, salsicce, ecc.), l’innocuità di questi additivi alimentari è tuttavia oggetto di dibattito. I nitriti e i nitrati si trovano anche naturalmente in vari alimenti (soprattutto nelle verdure) e nell’acqua potabile e la loro presenza può essere aumentata dalle pratiche agricole e industriali. Gli scienziati francesi hanno analizzato i dati sulla salute e sull’esposizione di 104.168 adulti. I volontari hanno fornito informazioni dettagliate sul loro consumo di cibo inviando agli scienziati le registrazioni complete dei loro pasti per periodi ripetuti di 24 ore, compresi i nomi e le marche dei prodotti. Questo approccio ha permesso al team di valutare accuratamente l’esposizione dei partecipanti agli additivi, con alti livelli di precisione. I partecipanti allo studio non avevano il diabete di tipo 2 all’inizio del lavoro e sono stati seguiti tra il 2009 e il 2021 per monitorare lo sviluppo di questa malattia. È emerso che i partecipanti con una maggiore esposizione ai nitriti (in particolare da additivi alimentari, ma anche da fonti alimentari di altro tipo) presentavano un rischio più elevato di sviluppare il diabete di tipo 2. In particolare l’aumento del rischio è del 27% per i soggetti con il più alto consumo di nitriti totali rispetto a quelli con il consumo più basso (con un aumento del 53% per coloro che consumavano più nitriti da additivi e del 26% per i nitriti da altre fonti).